di Andrea Fenocchio

198 pagg.
EAN 9788875460877
€ 24

In questo volume si racconta la vicenda umana e culturale dell’abate Luigi Bellò (1750-1824), latinista, letterato, raffinato collezionista d’arte, maestro di più generazioni di cremonesi, benefattore della città. Unanimemente considerato al suo tempo come l’erede naturale del poeta latino del Rinascimento Marco Gerolamo Vida, assai apprezzato da Parini e da molti altri letterati ed insigni esponenti della cultura fra Lumi e Restaurazione, tradusse con fine perizia opere di Vincenzo Monti e di Alessandro Manzoni. Cultore delle belle arti, fu in contatto con importanti artisti e commercianti d’arte della sua epoca ed allestì una pregevole collezione in cui si segnalava il prezioso nucleo di incisioni di Rembrandt, oggi conservato presso la Biblioteca Statale di Cremona, che costituisce una delle più interessanti raccolte di stampe dell’artista olandese in Italia.

Nonostante il suo talento letterario, per un’invincibile ritrosia – affondante le radici in complesse motivazioni di ordine psicologico – pubblicò solo una minima parte della sua produzione. Addirittura, prima di morire, decise di dare alle fiamme tutte le sue carte e di ordinare nel testamento la distruzione dei suoi scritti superstiti collezionati da amici e seguaci. Fortunatamente il suo dettato non fu seguito e parte significativa delle sue poesie e delle sue epigrafi è stata salvata, consentendoci un giudizio abbastanza sicuro circa le sue qualità di scrittore. Visse in un momento cruciale per la vita della città, dell’Italia e dell’Europa: lo spazio della sua esistenza si estese fra l’età dei Lumi, la Rivoluzione Francese, la tempesta napoleonica e la Restaurazione. Ciò rende il racconto del suo itinerario e l’indagine sulla sua opera particolarmente significativi nell’ottica dello studio della storia cremonese fra Sette e Ottocento. Questo libro, che rivela una pagina in parte sommersa delle vicende culturali di Cremona, vuole essere un omaggio dell’autore alla sua città e un contributo alla coltivazione della memoria storica della stessa.